Ventilazione è un brano di Ivano Fossati che abbiamo sempre amato moltissimo. Un brano che ha una difficoltà armonica e di canto non proprio indifferente, e che pertanto è rientrato nelle corde delle registrazioni a distanza, quelle per le quali ci si può permettere qualche secchionaggine, qualche studio e anche qualche trucchetto in più.....difficilmente verrà riproposta live, anche se il nostro mentore e maestro Fossati era solito includerla nelle scalette di quasi tutti i tour.....
Per varie ragioni, anche questo (come bambini venite parvulos) ci è parso un brano in linea coi tempi surreali che stiamo vivendo....
Boogie è una canzone che personalmente amo moltissimo.
Mi ricorda le antiche vacanze in Francia con mio padre, i primi passi col sassofono e con la batteria, e poi col canto. Mi ricorda questa figura di avvocato, come i miei familiari, e di musicista (come io volevo essere...), e sentendola mi porta, subito dalle prime note, in queste lunghe e desolate strade francesi, costellate da verde e pioggia....
Dunque è stato un piacere immenso proporla ai fratelli musici per il progetto "a distanza" Lockdown Blues, e devo dire che i fanciulli hanno fatto proprio un bel lavoro, con la base.
Io, anche un po' simbolicamente, ho registrato la traccia vocale nel mio ufficio, alla domenica mattina, confidando nella voce più "sporca" e grave del mattino....
Visto che il brano ci ha entusiasmato, il Louis ne ha realizzato un video divertente ed assolutamente centrato.
Dagli archivi, ancora una volta grazie all'altro grande archivista (il Louis) è riemersa questa traccia, dalle prove di qualche annetto fa, quando ci si era messi in testa di fare un tributo a Ivano Fossati.
Anche questa traccia è migliore della (pochissima) memoria che ne serbavo.
Grande performance del Tambu, brano che avrebbe potuto esprimersi live molto bene, ma che non ricordo sia mai stato proposto in concerto.
Enzo Jannacci, oltre ad essere un nostro eterno eroe, è entrato nel repertorio dei nostri gruppi più volte, in questi decenni. Così anche Paolo Conte. E questo è un brano che unisce entrambi (scritto dall'avvocato ma portato al successo dal medico....)....
Ne abbiamo colto un arrangiamento vagamente "stingheggiante", "stingheggiandolo" ancor di più, e riempiendolo di quelle sane cretinerie di pura scuola jannaciana.
Ci piace riesumare codesto tocco tratto da una notte musicale di sole canzoni italiane, con un pubblico partecipe e divertito, anche per iniziare ad annunciare un progetto che avrà proprio Jannacci come ispiratore (lo premettiamo: non sarà un tributo, ma un' "opera" ispirata....; ovviamente man mano che prenderà forma ve ne parleremo)....
Intanto riascoltiamoci sta faccia triste dell'America....................
Iniziamo la nuova raccolta di brani registrati a distanza con un pezzo di De Gregori che abbiamo sempre amato moltissimo, e che giudichiamo tra i più profetici mai registrati (siamo da sempre convinti che cantautori e scrittori di fantascienza vedano il futuro molto meglio degli scienziati....).
Indubbiamente, chi nei tardi '80 scriveva "legalizzare la mafia sarà la regola del duemila, sarà il carisma di mastrolindo a organizzare la fila" , vedeva chiaramente il futuro meglio di noi, azzeccandolo in pieno.
Peraltro, volendo, i versi iniziali, dal valore potremmo dire perenne, si adattano benissimo anche ai folli tempi che stiamo vivendo:
nessun calcolo ha nessun senso, dentro questa paralisi
gli elementi a disposizione non consentono analisi
e i professori dell'altroieri stanno affrettandosi a cambiare altare.........
Per una volta un pezzo non viene fuori dai miei (esageratamente infiniti) archivi, ma da quelli del Louis, funambolico batterista del fu Trio Quater (e di mille altre avventure)....
La verità è che questa traccia non la ricordavo. Soprattutto non la ricordavo con questo tiro e questa (per noi alterrima) precisione su stacchi e struttura, il che lascia pensare che non fosse proprio un'improvvisata, ma qualcosa di provato. Sicuramente però il brano (uno dei miei preferiti, e soprattutto dei più veritieri ;) dello zio Blasco) non è mai stato eseguito dal vivo. Avendo sicuramente fatto live cose ben peggiori, la cosa appare piuttosto inspiegabile.....
Ma allora si era fucina continua di idee e sperimentazioni, il momento del gruppo era sicuramente di quelli d'oro, capaci di far brillare (sia nel senso di luccichio che di esplosione) qualunque cosa si toccasse.
So solo che mi ha fatto un piacere enorme risentire questo brano di cui avevo perso la memoria.....
PS: tutto questo repertorio e questa nostalgia però non ci fermano del tutto....in cantiere ci sono due brani, uno di Ligabue ed uno di De Gregori, uno per il progetto Lockdown Blues ed uno, più canonicamente ma per la prima volta registrato a distanza, dei TDK80....: ci si aggiorna
Era una di quelle belle notti in cui si suonava al Brillo.....
Quella notte del 2013 decidemmo di dare sfogo alla costola blues del gruppo (il Trio Quater Blues Affair).
Band in grande spolvero, con un ottimo hammond del Tambu e un clima waitsiano (non facile) credo da sufficienza (forse abbondante dai, bando alla modestia ;) )
Bel clima, quando i live avevano un senso e un seguito, sperando che almeno un'ombra di quell'epoca possa tornare....
Con l'aria che tira ci è sembrato opportuno ripubblicare, riordinate in album, le otto registrazioni da remoto fatte nel lockdown della stagione scorsa.
Si tratta di otto tracce da noi particolarmente amate: 4 mai suonate prima con alcun gruppo, due già oggetto di "battaglie da palco" e due nostri inediti assoluti.
Ha l'aria di quel che è: un disco in studio, casalingo oltre ogni limite, registrato a distanza, non in diretta, ma con una buona dose (ovviamente proporzionata ai protagonisti....;) ) di libidine.
E' impressionante pensare che nel 1995 gli anni '80 fossero già revival......
Eppure era così.
Ci cercò il circolo del cinema per organizzare, nel bel teatro di Tortona, un concerto omaggio agli anni '80, nell'ambito di una manifestazione di molto più ampio raggio (mostre, convegni, cinema, ecc...).....
Insomma, senza perderci in note e noiose nostalgie...., ben altri tempi.
E comunque ci andammo, giovani tra i 20 ed i 30 anni, agitatissimi, preparando un repertorio di grandi classici.
Qui si sente tutto: la mia voce giovane, l'estasi batteristica di Nico, in preda a libidine ed agitazione, che qualche volta esce dai binari per rientrarvi con la sapienza di un navigato orchestrale, tastiere e cori che dimostrano una bella serie di prove serrate ed un Danieli strepitoso al solo di chitarra......
Una notte bellissima, quella di "cartoline dagli anni ottanta".
Correva l'anno 2011 ed il "vecchio" Trio Quater andava forte: tante serate, tante idee, ed una formula vincente, che lasciava spazio ai solismi della mia voce e del meraviglioso sax di Batta (che anche in questa traccia dà grande prova).
Piano e chitarra (Gila ed io) a fare da sapienti mestieranti e la sezione ritmica funambolica di Louis e Vak a creare le fondamenta di cemento armato su cui costruire tutto....: insomma, ripeto, era una formula che funzionava e piaceva.
Ci dicemmo allora di registrare meglio le nostre cosine, ed entrammo qualche volta in studio (o meglio: una sala prove professionale dove registrare tutto in diretta), per due o tre sessioni che nascondono ancora qualche tesoro....
Questa è una traccia che amavamo molto, pur essendo particolarmente incoerente col resto del repertorio.
Ho aggiunto un tappeto di chitarra acustica ed una seconda voce, oggi, anzitutto perché i ricamini, diventando anziano, mi divertono, e poi perché, obiettivamente, queste tracce da studio erano piuttosto incomplete.
Dati l'imbarazzante stato della musica live e l'età che avanza si (ri)inaugura una serie di registrazioni dalle prove....: registrazioni dei mille cantieri aperti, con più o meno speranze di trovare una collocazione in future ed eventuali scalette.....nel mentre, si suona.....
Oggi due brani: la nostra "Due Cani", versione "full band" (su spotify nella, diciamo, pubblicazione ufficiale si può ascoltare in duo acustico) ed il classico del Liga "non è tempo per noi", canzone che amiamo moltissimo e che fino a un po' di tempo fa godeva di un'opposizione classica (...: "ma la fanno tutti...!"....), ormai diremmo tranquillamente caduta in desuetudine......
Il link di un'amica (dai gusti musicali fini), l'altro giorno, su FB, mi ha stimolato ricordo e ricerca.
Una delle solite cose noiose quanto vere è che negli eighties (ma anche nei '90) suonare Joe Jackson in giro non solo aveva un senso, ma si rischiava pure di essere apprezzati...
Ed ecco allora che 3, 4 pezzi di JJ sono passati periodicamente dal nostro repertorio.....
Questa traccia venne registrata in studio quando era d'uopo far girare dei "provini" su cassetta, nei locali, per procacciarsi serate. Dunque andammo a registrare questa e "una fetta di limone" nella versione eighties degli Ja-Ga Brothers.....Insomma era una bella cassettina di provini che rappresentavano benissimo lo spirito dei Bourbons, il mio gruppo di allora, tra secchionaggine e cretineria.
Si torna a suonare per i meravigliosi tipi del Vinacciolo, domenica 06 settembre, ad Alessandria, a partire dalle 20.30 (ora di cena, giustamente anziana, in tutta rilassatezza)...
Questo piccolo video per noi è simbolico di un'epoca e di un momento storico, del gruppo ma certamente non solo....
Questo video è stato girato nella prima prova post lockdown, a giugno.....c'era Gregorio, il figlio del nostro blues brother Umbe, con la sua inconfondibile danza, e c'era quella bella voglia di suonare con gli altri (non in remoto) dopo mesi....
E c'è il pezzo meraviglioso di Dalla che mai ci stancheremo di suonare e cantare.......
Mi son detto: pubblichiamolo al mio compleanno, così, a meno che non siate dei cattivoni, non potete dire che non vi piace .... ;)
La canzone non è del tutto nuova....o, meglio, la musica, scritta dal Blues Brother Umbe, è già stata pubblicata in un bel disco di blues che il Nostro registrò qualche annetto fa.
La linea melodica del canto era parzialmente diversa....ma (purtroppo, essendo una guerra tra poveri), nessuno litigherà mai per i diritti d'autore su un ritornello cambiato.....
Sentita, ho pensato che un bel testo in italiano ci sarebbe stato bene.
L'originale si intitolava "Two Dogs" (anche se poi il testo è radicalmente diverso), ed allora ho pensato di tenere buona l'idea del titolo, mediando tra questo blues originale e la celebre "Quattro Cani" del Principe De Gregori.
Il pezzo, invero, è una citazione multipla e carpiata, con molte fonti di ispirazione, e lascio a voi l'esegesi del tutto, se proprio non avete niente di meglio da fare.....;)
Aggiungo solo che il testo, scritto sul cellulare, è nato dalla noia tipica del padre/marito, abbandonato per tempo indefinito fuori da un negozio ove moglie e figlia stavano shoppingando senza pietà....
Ad ispirarne il contenuto, comunque, è stata più la figura epica di Tunello, che invero è un gatto, piuttosto che quella dei due immaginari cani. Un gatto solo parzialmente addomesticato, che viene a trovarci in veranda, ovviamente per mangiare, ma ama star lì a sentire la musica e spesso spunta con ferite di mille battaglie notturne, probabilmente anche amorose.
La registrazione, rigorosamente low fi e senza alcuna sovraincisione, è stata fatta nella mansarda di Umbe, una bella sera di quest'estate.
Nella versione integrale (quella pubblicata sfuma...) si sentono il piccolo cucciolo di Umbe e le nostre donne che fanno un amabile casino.......
Si è ritirato, è vero, ma si è ritirato da Emiliano, continuando a farsi vedere, rilasciare interviste bellissime, parlare col suo pubblico, con quella che per decenni è stata una sorta di chiesa laica devota alle sue parole....
Le sue parole....tante tante tante.
Ricordo, da ragazzino, l'attimo preciso nel quale mi accorsi che dove Paolo Conte metteva due parole il Guccio riusciva a farne stare almeno 30, e questo mi fece capire moltissime cose anche sulla mia personale doppia origine, piemontese ed emiliana, sempre oscillante tra il voler far cagnara, chitarra alla mano, con un sacco di amici, e mandarvi amorevolmente tutti a cagare e chiudermi solo sull'appennino.
Perenne oscillare tra un'aperta risata e un diffidente mugugno.
Insomma, il Maestrone ha segnato la nostra vita come pochissimi altri, con un sacco di parole, tutte messe lì meravigliosamente bene, con la band di jazzisti fantastici, con quella manciata di canzoni perfette (Autogrill è la più bella di sempre, e non solo tra le sue....), con quella coerenza artistica assoluta, mai paracula, che ha visto calare, con immenso stile, un sipario volontario e sincero, quand'era il momento giusto.
Ricorderò sempre il momento in cui il mio amico Mino, entrambi quattordicenni, mi fece sentire la cassettina di "fra la via emilia e il west", ovvero uno dei 2, 3 dischi italiani live più belli di sempre.
Il giorno dopo corsi a comprare quel vinile che ancora conservo con religiosità, e che ancora mi commuove e diverte come il primo giorno.
Guccio è difficile da fare, reato imitarlo ma complicatissimo interpretarlo....dunque, per omaggiarlo, ho scelto di suonare, oggi nella tranquillità domenicale della veranda, Canzone per Anna, un blues che trovo più facilmente su corde e strade conosciute.
Auguri al primo vero cowboy della Bassa, il più grande di tutti.
continua l'esplorazione del simpatico gruppetto nei meandri del meglio degli ottanta (e non solo), in attesa di poter riproporre cotante perle live .... ;)
qui siamo alle prese con una canzone da noi tutti amatissima, esempio di quanto gli eighties siano stati enormi anche con le cosiddette "meteore"
la registrazione proviene dalle prove di maggio 2020
Quando pubblicai una delle mie canzoni, "Cowboy Della Bassa", dissi che sarebbe stata l'unica volta, e che mi ero, sostanzialmente, tolto una voglia, facendo, peraltro, un chiaro omaggio ai miei Fratelli Musici passati, presenti e futuri.
Poi c'è stato il lockdown, e con questo i piccoli divertenti esperimenti di registrazione a distanza col blues brother Umbe (uno -finora...ma ne bolle un secondo...- con anche il nostro drummer funambolico Louis).
E visto che il lockdown è stato un periodo surreale, nel quale "salivano i blues" con una certa facilità, ecco nascere un'altra canzoncina, che ha preso subito, appunto, la forma del blues e non della canzone pura.
L'ho passata ad Umbe in un provinaccio registrato dal telefono. E' piaciuta, e il giovane mi ha detto "rifalla qualitativamente un po' meglio, che ci faccio qualche ricamino blues".
E così è stato.
Il brano è low fi, registrato, dal mio sofà, voce e chitarra, con un registratore zoom (che normalmente uso alle prove), e con le sovraincisioni (dal suo sofà), con il fedele e gratuitisssssimo audacity.
Insomma, roba casalinga.
Siamo dalle parti del lambrusco, non dell'amarone, sappiatelo.
Ma è un blues, ed il blues deve essere così.
Buon ascolto (possibilmente notturno e in cuffia).
Ravanando negli archivi di qualche decennio di musica, ecco venir fuori quella notte di settembre del 2007, nella quale decidemmo di registrare con le Piciarle, il gruppo che aveva, nello statuto, l'obbligo di NON suonare dal vivo..............(e di eliminare gli incisi dai pezzi, se troppo complicati)....
Tempi di grande divertimento. In poco meno di un anno quello sarebbe diventato il nucleo centrale degli Hungry Hearts, una bellissima avventura durata 12 anni che ovviamente derogò al divieto dei live, con qualche soddisfazione.
Non ricordavo nel dettaglio queste intemerate nel terreno dei Doors e, tutto sommato, non erano neanche così male....; pure la foto è della stessa sessione e della stessa sera
La musica di BB King ci ha sempre accompagnato con piacere e infinita passione.
Più volte ci ha sfiorato il sogno (impossibile?) di un concerto tributo.
In questi giorni ricorrono 5 anni dalla sua scomparsa.
E' un piacere, per noi, ricordarlo e condividere un paio di esperienze vissute con la sua musica, col vecchio Trio Quater e con il gruppo "mistero" Rumble Asses.....(un paio di tracce "ufficiali" ed un paio di riprese clandestine, live e prove....)
Da quello che abbiamo deciso essere un progetto dal nome simbolico "The Sofà Session", e da quello che ormai è il nome del progetto ("Lockdown Blues"), ecco il secondo estratto....un classico del Boss, "Fire", qui vestito di uno spirito rockabilly con il Re Elvis come faro assoluto (e ovviamente notturno).
Molto soddisfatti del risultato (brano che ho fatto millemila volte, ma che mai mi soddisfò quanto ora), eccolo a voi:
Allora, fioi, la nostalgia delle prove e dei concerti è tanta.
Suonare soli è bello ma però.
Dunque col blues brother Umbe abbiamo pensato di fare una cosa a distanza.
Ma non un pezzo pulitino da studio (non ne abbiamo i mezzi, né le capacità, e poi l'intenzione era di fare una cosa spontanea)....
E allora, nell'impossibilità di suonare in diretta su una qualunque piattaforma (le connessioni traballine e i ritardi imbarazzanti rendevano la cosa davvero impensabile) abbiamo deciso di suonare come in presenza, decisamente low fi e senza trucchi di sorta, solo ciascuno chiuso nel suo lockdown blues. Prima io con voce e chitarra, poi lui con la sua chitarra. Poi appiccicando tutto con il più banale e gratuito dei software.
Quando il suono sporco è una scelta obbligata, ma fa godere (è colpa di Waits e di quelli come lui...: son stati loro a rovinarci).....
La cosa ci è piaciuta parecchio, e la ripeteremo.
Ci voleva una cosa fumosa e notturna, e questo pezzo di Capossela ci sembrava perfetto.
PS: lockdown blues sarà una piccola serie di filmati e registrazioni, in solitaria e non.
I Rumble Asses sono stati un gruppo divertentissimo
Uno spin off degli allora Trio Quater che, a differenza del "gruppo madre", che aveva il vizio di voler suonare in giro, non osava fare un passo fuori dalla sala prove.
La parola d'ordine era: gruppo ad ospitata variabile. Sì, perché con i RA non s'era mai soli....: alcuni tra i migliori musicisti del tortonese e dell'alessandrino venivano a fare jam in quel di Mombi Town, sempre sotto l'ala della miglior etichetta possibile: il Blues.
Questa traccia, datata 2013, la condivido oggi, giorno in cui l'autore e meraviglioso interprete della stessa compie 75 anni.
Per tutti noi un mentore, una guida, un (inarrivabile) esempio.
Ravanando tra le registrazioni d'archivio ritrovo questa traccia, registrata con un gruppo che possiamo dire di passaggio tra il Trio Quater e i TDK80.
C'era l'idea di portare avanti, parallelamente all'allora tributo al Boss, un tributo a Van Morrison.
Risentita questa traccia, considero davvero un peccato che il progetto sia stato messo (temporaneamente?) in cantina.
Il brano è tratto da Avalon Sunset, ovvero il disco col quale iniziai ad amare follemente Van the man. Iniziai da lì ovviamente per ragioni anagrafiche che m'impedivano di conoscere, allora, le splendide opere precedenti, che ovviamente avrei integralmente recuperato in poco tempo....
Dunque, poter cantare e suonare questa canzone, che del disco era il brano d'apertura, è stato più che un sogno, e di questa ritrovata traccia da prove vado particolarmente orgoglioso...
Sotto invece condivido un suo brano, che interpretammo nel purtroppo rinunciato progetto di interpretazione di brani femminili (tracce di questo progetto si trovano qua e là....)....
Ci lavorammo con la prima formazione del Trio Quater, e fu un bel momento. C'è tanto amore, anche se ovvio che ogni anche lontano paragone va evitato: Mina è il Maestro, noi siamo modesti e pure discoli allievi.
Una cosa divertente che sto facendo nel (relativo) ozio da coprifuoco, è lo spulciare tra le vecchie registrazioni dei miei gruppi.
Un quartetto acustico sempre dedicato alla musica di Springsteen ebbe vita breve, fece due concerti e chiuse i battenti.
Non ricordavo che di uno dei due concerti fu registrata, relativamente bene, la prova generale.
Alcuni arrangiamenti che studiammo erano a mio parere decisamente interessanti, e noi in una discreta forma.
Ecco quindi che un po' di tracce potranno uscire dal cassetto.
E questa è la prima, che (forse il momento generale è anche propizio) dà il titolo a questo piccolo dischetto virtuale.
E così abbiamo uno splendido sessantenne emiliano da festeggiare.
E' davvero retorico e banale, ma nel caso del Liga.....è passato tutto davvero così veloce...
Ricordo la prima volta che un mio amico mi fece ascoltare il primo album, giusto giusto 30 anni fa, appena comprato, ed io, solo per fare il bastian contrario, non ammisi da subito che mi piaceva da matti, che quelle note che sapevano di rock e provincia, di America e di Bassa mi facevano impazzire.
Ricordo l'andare avanti e indietro per la casetta di collina dove stavamo d'estate, con i primi due album, in cassetta, sul Peugeot 205...
Poi mi accorsi che aveva dieci anni giusti più di me e dei miei coetanei....
Da lì fu sempre, fino all'ultimo dell'anno scorso, un attendere il nuovo album, ed a suonare i suoi pezzi, con tutti i gruppi che ho avuto negli ultimi trent'anni....
Quella che linko qui sotto non è certamente una traccia pulita, né la migliore, ma fotografa un momento di passione per il Liga che vivemmo io e due eterni e fraterni amici.
Una prova come un'altra, persa nel tempo e negli archivi virutali.
Una cosa bella da riscoprire oggi, nel compleanno di Luciano.
Splendido sessantenne, facci ascoltare ancora tanta musica, facci suonare ancora tanta musica.
In tempi di virus e vacche concertistiche assai magre, torna il piacere sacro delle prove (forse la cosa più bella che un gruppo vive giornalmente, spesso senza saperlo)...
Qui, l'altra sera, alle prove dei tdk.....
In attesa dei live (che speriamo siano confermati)
Brano a cui sono affezionatissimo fin da allora.
E queste sono dichiarazioni che tradiscono evidentemente l'anagrafe.....
Ma davvero andò così: appena mi comprai la cassettina di Synchronicity (curiosamente originale....allora, per ovvie ragione, compravo tarocconi al mercato....), quella fu la canzone che mi colpì. Era anche istigatrice di amorini preadolescenziali, il che aiuta sempre.....
E comunque mai avrei pensato che saremmo arrivati a cantarla e suonarla....: una piccola soddisfazione personale, dunque....
Questa traccia viene da una sera di prove piuttosto buona, ed è evidentemente un work in progress.
La band è nel mood giusto, con i giusti passi lunghi e distesi che devono caratterizzare un progetto difficile, divertente ma enormemente complesso come questo....la dimensione live non è lo scopo....come disse una volta qualcuno, per la stessa natura del viaggio, viaggiare.....
Qualche immagine e qualche spezzone di filmato per rivivere il clima di una delle serate più riuscite e divertenti di ormai tanti decenni di musica chilometrata dal vivo....
E qui andiamo pesante sul classicone.
Pezzo difficilissimo da rendere e richiosissimo da riarrangiare.....: dunque ci siamo limitati ad un adattamento di tonalità per il mio evidente tono differente (ed ovviamente ben differente è l'estensione), ed alla creazione di uno spazio adatto ad un curioso solo di sax finale (il pezzo, rock punk senza se e senza ma forse non lo consentirebbe, ma l'idea ed il risultato ci piacciono)....
Il tiro (dato dalla sezione ritmica e soprattutto dalla batteria) sembra la sfida più difficile, ma parmi essere anch'essa vinta.
Dalle prove di dicembre, evidente work in progress, ma con già qualche elemento di soddisfazione.