Rendezvous, traccia minore che da sempre ci piace molto (e, i fans lo sanno, è piaciuta tanto anche al prof Vecchioni......), è tornata a fare capolino nel nostro repertorio...
Questa è una traccia recentissima, registrata live in sala prove, la sera del 05/12/18.
In attesa di (ri)avere un rendezvous col nostro pubblico, sentitevi la "nostra" Rendezvous....
Emerge dagli archivi quella che ritengo sia stata la versione migliore del classico di Ivano Fossati, nella versione del mio vecchio ed amato TQ
Trattasi di una canzone che amo moltissimo, alla quale ci avvicinammo con senso quasi religioso e rispetto assoluto. Sicuramente un brano non facile, da provare a interpretare, come si soleva dir tra vecchi orchestrali, "con sentimento"....: sicuramente un pezzo che non si presta al piattume, e che mette a dura e spietatissima prova quello di cui sei capace.
Qui siamo certi di una cosa: l'impegno si sente. Poi, ovviamente, se uno sente le due versioni di riferimento (l'Autore e Mina), l'unico (auto) commento possibile è "sì, vabbé...."....
Però a suonare certe cose si gode e, quando va bene, si fa godere qualche ascoltatore.
Questo pezzo, come amiamo raccontare dal vivo, una quasi trentina d'anni fa aveva un bell'altro effetto....: il ricordo corre libidinoso ad un concerto che facemmo per dei giovinastri in un castello vicino ad Alessandria....la reazione, soprattutto quella del pubblico femminile, fu tale che lo risuonammo tre o quattro volte....
Oggi, neanche sperando nell'avventatezza erotica di qualche diversamente giovane di allora, succede nulla (salvo l'ultima volta, dove vi furono ondeggiamenti non eccessivi, ma pur sempre ondeggiamenti)....
Rimane, va detto, un grandissimo pezzo, che cerchiamo di onorare al meglio......
La scelta è stata quella di pubblicare l'album in streaming (ovviamente gratuito) sulla piattaforma soundcloud (amici, parenti ed avventori vari avranno la possibilità, se vorranno, di averne copie materiali....).
Questo il primo "singolo", una versione acustica (come le altre....: il gruppo è sostanzialmente un gruppo acustico) del classico di Peter Gabriel.
Cliccate QUI per ascoltare la traccia. A breve seguiranno altre
Capitano le sere nelle quali, per puro caso, capita venga qualcuno che fotografa bene (Massimo) e qualcun altro che filma bene (Bina e altri)........
Dunque ne abbiamo approfittato, pubblicando "tutto" un po' simbolicamente, in una stagione che ci ha visto, dalla primavera ad oggi, suonare in giro decisamente tanto (per i nostri anziani canoni)....
Ora, con gli HH, saremo chiusi in sala prove a lavorare ad un progetto del quale vi diremo.....e ci si rivede live a dicembre (ed anche qui, vi diremo...) !
Ai bei periodi nei quali il vecchio Trio Quater aveva due repertori....e conseguentemente anche due nomi: TQ Italian Affairs e Blues Affairs....
Ovviamente quella sera lì s'esibì l'"italian"...
Replay, il brano di Samuele Bersani che affrontammo, credo sia una delle canzoni più difficili che abbia mai cantato.
Bersani ha questo -oltre al timbro vocale- in comune con Luigi Tenco: brani apparentemente semplici, all'ascolto, ma che sono in realtà delle gincane armoniche mica da ridere, con note semilunghe dall'intonazione difficilissima.
Qui, trattandosi di live (non ritoccato) qualche imperfezione ci scappa..., ma, a mio avviso, che crediamo al pezzo si sente.
Misurarsi con Lucio Battisti è sempre di una difficoltà estrema, non fosse altro per l'estremo livello di amore che provo per lui e la sua musica.
Una giornata uggiosa è un pezzo armonicamente facile (e come tutti i pezzi armonicamente facili e un po', come dire, "tutti uguali", è difficile da rendere).
I TDK80 sono un gruppo particolare (acustico con batteria a pad), ma il senso del pezzo credo lo si sia riuscito a dare.
Comunque, a priori, che San Lucio ci perdoni, ora e sempre ;)
PS: nella sordina che caratterizza l'epoca ma anche, va detto, il modo di vivere la propria musica che la sua famiglia porta coerentemente avanti, è trascorso il ventennale della morte di Lucio.
Questo piccolissimo omaggio low fi, in una serata divertente e divertita, è il nostro modo di ricordarlo (oltre ovviamente a quello che a lui avrebbe fatto più piacere: non smettere di sentirlo).
In attesa di pubblicare (e dunque sentire....) le tracce del nostro disco "Four Little Brids", ecco un pezzo tratto dal (divertentissimo, sia per ragioni volute che non.....) concerto fatto al Fermento quest'estate.
Questa è una registrazione fatta così, estemporanea ed esterna, decisamente low fi, e non ha nulla a che fare col disco (che, lo sveliamo, non conterrà brani della "fetta" italiana del repertorio)....
Allora, intanto chiariamo: le stagioni si misurano, sempre, ad anni scolastici (leggermente allargati fino a fine luglio....: agosto per noi anziani musici famigliati e non è out da secoli)....
Dunque possiamo dichiarare conclusa la prima, e sicuramente più nutrita ed entusiasmante, fase della stagione 2018.
Era da parecchi anni che non si suonava così tanto. Molte possono essere le ragioni, dalle micro alle macro, ma non stiamo a perdere tempo in disamine noiose.
Diciamo che mi sono divertito, e tanto.
I TDK80, da gruppetto "compensativo" nato per scherzo, sono diventati un progetto tanto divertente quanto, ormai, perfettamente costruito. A suggellare questo bel momento di musica anziana per anziani fatta da anziani, arriverà anche un dischetto, di dieci brani (otto eighties e due invece no...), di cui vi daremo tutti i dettagli che ad oggi neanche noi abbiamo....
Gli HH ormai sono una realtà bella e solida. Il quasi nuovo batterista diversamente giovane sta dando grandi soddisfazioni, ed i concerti di questo periodo sono stati tutti molto belli. Poi, quando cadi dal palco, i segnali possono essere molteplici, ma uno è certo: nel tuo piccolo hai fatto una cosa da star (......).
A chiudere la stagione primavera - estate 2018, la festa a sorpresa per l'antico chitarrista dei Bourbons (poi chitarrista di altre ottime realtà), ormai ingiustamente fermo da qualche anno.
Quella che linko sotto è la festosa esibizione -alla festa- del brano che, pervasi fino all'osso dal mito "blues brothers", eravamo soliti suonare, sempre, nei nostri vent'anni, e che l'altra sera abbiamo riprodotto con 4 membri originali ed un ospite di riguardo.
Insomma, ci accontenteremmo anche di molto meno (...è capitato, in questi anni...), ma a sto giro ci dichiariamo davvero molto, molto soddisfatti.
Il bello del cazzeggio tardo pomeridiano, mentre la band fa i suoni....
Quando il tuo chitarrista acustico ti passa la chitarra da provare, i tecnici stanno provando i suoni della batteria ed all'orizzonte inizia a profilarsi un bel cielo da tempesta.
Poi, simbolicamente, proprio in quel concerto sarei finito "a testa in giù", con un volo da palco degno dei più grandi.....;)
Comunque, vedendo certi filmati o certe foto, mi viene in mente il Moretti di "Palombella Rossa" quando dice che gioca a pallanuoto non tanto per la partita, ma per tutto quello che c'è prima, e dopo...
Dopo qualche annetto (per colpa nostra: loro ci cercano sempre ma qualcuno di noi è sempre in ferie....), si torna al Pork&Beer, splendida festa estiva che vede mentore e organizzatore il mai troppo lodato Ricky Franzosi.
Questa peerla dall'ultima volta che visitammo l'ambiente....(oggi siam più seri):
Lavorare in solitaria sulla musica di Fossati è tanto divertente quanto una sfida -aprioristicamente persa- con l'originale.
Per fortuna la musica è democratica, e c'è spazio per tutto e tutti, comprese queste piccole cover acustiche che, come detto mille volte, altro non sono che sinceri atti d'amore.
PS: ovviamente, com'è noto, quella di Fossati è a sua volta una cover, che ha personalizzato perfettamente, e che ritengo sia stata, a sua volta, un sincero atto d'amore.....
E' chiaro: è una missione quasi impossibile.
La personalità (in assoluto tanto quanto in relativo al solo lato vocale) di Bowie era talmente immensa che ogni interpretazione non può che essere una brutta imitazione o, tuttalpiù, un sincero ed onesto omaggio (come amo dire: un'interpretazione come atto d'amore).
Ecco, noi ogni tanto ci proviamo, e lo facciamo ovviamente in questo secondo solco.
Stando sempre attenti ad evitar clonazioni, soprattutto dal punto di vista degli arrangiamenti.
Proviamo, come sempre, a far la "nostra cosa"
E' sempre un piacere tornare al Dazibao, a Tortona, in quel posto fatto meravigliosamente ad arte per la musica live, e con un'estetica ed un ambiente che non sembra di essere nel Belpaese (ed è un complimento).
La scorsa volta l'abbiam riempito a tappo, ed è stata una serata caldissima.....: fiòi, vediamo di replicare!
I nostri eroi (uomini bellissimi oltre che bravissimi) stanno registrando tutto il repertorio coscienziosamente preparato dal nuovo batterista anziano.
Ricordo l'inarrivabile Moretti fermo davanti al cinema ad accogliere gli spettatori, dicendo a ciascuno, "è il mio film migliore"....
Ecco, per quanto riguarda gli HH, probabilmente questo è il nostro "disco" migliore, frutto di una registrazione fortunosamente molto buona (beh....fortunosamente....: tecnico e impianto hanno dato una corposa e fondamentale mano....), e di un gruppo oggettivamente in stato di grazia (ovviamente non in assoluto ma al nostro relativo.....)....
Il gruppo bello e inutile come una musicassetta da 80 minuti (dove, come ognun sa, non stavano due lp e con uno si avanzava un sacco di spazio....), torna live allo Stecco, ad Alessandria, martedì 27/03/2018, intorno alle 21.30 (non dopo, che i ragazzi sono anziani, e dopo un po' di energia bisogna andare a cuccia.....)....
Ci vediamo lì per cantare insieme un po' di canzoni, italiane e non, del Decennio che amiamo tanto...!
Un giorno o l'altro lo faremo davvero.
L'idea iniziale del nostro gruppo "sospeso" (mai, con la musica, si parli di scioglimenti!) Trio Quater era, in buona sostanza, il repertorio femminile italiano "girato al vocione" del sottoscritto.
Rimane, per me, una bella idea, sulla quale un giorno o l'altro sarebbe bello ritornare davvero.
Dalla Berté prendemmo....eccome.
Qui un esempio di un brano millemila volte fatto anche live (ma, non so perché, i filmati dalla sala prove mi piacciono di più....;) ).
Dietro un'apparente semplicità, il repertorio del Principe ha difficoltà interpretative davvero notevoli.
Qualche volta l'abbiamo affrontato... (in questo caso con Atlantide, che considero un brano strepitoso).....ma temo che il mio sogno di un concerto interamente dedicato rimarrà tale........
Al tempo del "primo" Trio Quater capitava che si andasse a provare in qualche sala prove / studio professionale. Di quelle nelle quali, con leggero sovrappiù di prezzo, registravi grezzamente in diretta, senza alcuna post produzione (inclusa nel prezzo).
Queste sono alcune delle registrazioni di quelle prove, cui non è stato -evidentemente- fatto l'ottimo lavoro compiuto professionalmente su "Incerti Momenti" (da qui anche il sottotitolo di "de official butleg").
Il risultato, però, pur qualitativamente imperfetto, fotografa il momento ed il repertorio al pari del disco "gemello" bello.
Repertorio femminile girato al maschile, classiconi cantautorali, blues e solu.
Insomma, un Blus Brodo....... ;)
Una delle tante volte che in questi anni si è tornati a cavalcare le stesse partiture.....
Il "progetto fossati" è anche un idea di concerto che è sempre lì....attualmente sospesa, ma magari ne verrà fuori qualcosa...: d'altra parte, qualcuno, qualche umile prevosto di campagna, che si prenda la briga di portare in giro il Verbo, ora che colui che ne è profeta principale si è ritirato.....
In questo filmato tratto dalla nostra meravigliosa (e soprattutto pulitissima) sala prove, una piccola ripresa live di un work in progress di un classico fossatiano
Il Live in Punk Row, che non è un locale sperduto, fumoso e dal passato distorto, ma che è ovviamente Pontecurone, ridente cittadella a cavallo tra Piemonte e Lombardia, segna la conclusione, se così possiamo dire, del lavoro dei primi anni di HH.
Gli arrangiamenti, i suoni, sono quelli degli anni iniziali. Così come indubbiamente l'entusiasmo (oh, eravamo più giovani, neh?), che giustifica qualche pezzo "preso un po' veloce" (in base ai cicli, ricicli e tricicli della storia, ora, col nuovo batterista anziano, ci siamo ancora coi pezzi presi veloce, essendo lui un entusiasta diciannovenne dentro).
Comunque, dopo questo concerto le formazioni sarebbero cambiate, più volte, il gruppo si sarebbe allargato e modificato come chi ci segue sa (ed agli altri non rompiamo i maroni con biografie non richieste).
Comunque, ancora oggi un disco che mi dà belle sensazioni.
Ottima l'opera di Eduardo Adamo nella post produzione (solo pulizia e sistemazione delle tracce, nessuna sovraincisione), così come meravigliosa era stata la sua opera nell'"Incerti Momenti Dal Vivo" del Trio Quater, già pubblicato.
Qui l'affezione è totale, feroce, bellissima ed anche un po' dolorosa.
Dolorosa perché non si può non provare una nostalgia (davvero canaglia) per il decennio magico, quello che ti trasporta, gioioso e inconsapevole, dai venti ai trent'anni.
Musicalmente, per me, quel decennio è stato quello "dei Bourbons", il mio gruppo "storico" i cui musicisti (a rate, con intervalli e con totale regolar irregolarità) non avrei mai abbandonato neanche nelle avventure successive.
Ma qui c'è il succo del nocciolo della nostra formazione musicale.
In questa raccolta di canzoni (se non sbaglio registrate tra il 1991 ed il 1996) c'è quello che si faceva in quegli anni, piuttosto incuranti delle mode musicali contemporanee..., della "musica che girava intorno", che poi è la cifra stilistica di gran parte di quanto avremmo continuato a fare nei decenni successivi...
Un solo filo conduttore: musica buona, o che noi si riteneva (e si ritiene tuttora) buona, senza confini né territoriali, né di stile.
Riascoltandolo, pur percependone la lontananza, paiono vivissimi, i Bourbons......
