lunedì 26 agosto 2013

Never Ending Tour, il senso.

Prendiamo due colossi assoluti della discografia, italiana e d'oltreoceano.
Lucio Battisti e Bob Dylan: ovvero mai nessun tour Vs. un tour che non si ferma da decenni.
E teniamo presente l'idea -che pare albergare nella mente del Boss...- di seguire l'idea dylaniana (o dylaniata) di gironzolar per il mondo non fermandosi più.

Si potrebbe porre il contrasto tra la concezione della Musica come "dico quel che ho da dire, e del rapporto diretto col pubblico mi importa nulla" e, quantomeno, il ruolo centrale, fondamentale, dell'incontro col tuo pubblico come colonna vertebrale del "discorso musica".

Lucio è morto prima che morissero le sue idee, teniamone sempre conto. Ma è certo che se non ha incontrato il pubblico dal '71 al '98, molto probabilmente non lo avrebbe incontrato dopo...

Dylan e Springsteen stanno, da anni, facendo dell'altissimo artigianato, ma le Idee (maiuscole) per entrambi sono finite da millenni.

Dunque portare perennemente in giro il proprio meraviglioso spettacolo, la propria "livin' legend", la propria messa quotidiana, è percepito, forse, come il migliore e probabilmente unico modo di avere un ruolo realmente attivo (nel senso più lato del termine) nel "discorso musica".

Non dimenticando, ovviamente, che i dischi non si vendono più e che le emozioni del concerto sono (per ora) l'unica cosa non taroccabile, e dunque è giusto -e lo dico senza critica alcuna- che ci sia un discorso economico ben preciso.

Se sia preponderante o meno sul resto, ciascuno la pensi come vuole.

Baci