Quarant'anni fa, quando uscì uno dei dischi più belli della storia della musica italiana (e non solo) avevamo 7 anni.
Pochi per goderlo in pieno (l'avremmo fatto, compulsivamente, in tutti gli anni successivi), ma, allora, non pochi per sentirlo.
A noi bambini dei Settanta si dava da "mangiare" Dalla, Bennato, Faber, Daniele, ecc....., rovinandoci per sempre, ma rendendoci anche immuni (purtroppo non tutti), all'era della grande massificazione e della mediocrazia.
Comunque, millemila anni dopo, ci misurammo con la title track del capolavoro, con un risultato tutto sommato decente, dati mezzi nostri ed inarrivabilità dell'originale.
Eccolo....:
Ovviamente, di spettacoli teatrali ne ho visti tanti, ma tutti dall'altra parte.
E di palchi di musica tantissimi, da tutte e due le parti.
Ma uno spettacolo teatrale con interventi musicali da questa parte della barricata mai, fino a venerdì scorso.
Ed è stata un'esperienza bellissima.
Estremamente divertente ed istruttiva.
Anzitutto per la bellezza della compagnia....: persone belle. Belle e brave (assolutamente da non sottovalutare le loro ottime capacità, pur da appassionati non professionisti).
Bravissime Ross ed Emiliana che hanno costruito il tutto.
E, per me, una doppia soddisfazione, nascente da una doppia curiosità che poteva svelarsi solo venerdì sera, alla prova del palco.
Prima scoperta, splendida e "sconvolgente": in un bel teatro si può suonare acustici, con la sola forza della voce e delle chitarre, facendosi sentire bene. Merito di un'acustica perfetta e di un teatro, ancora una volta, splendido, in cui mi onoro di aver suonato quattro volte, tutte indimenticabili.
Seconda scoperta, complice anche la naturalezza data dalla prima, è la possibilità di dare sfogo alla miglior stupidèra di stampo jannaciano, in "collaborazione" con un pubblico che sta al gioco, e della mia spalla tecnica Umbe, perfetto e sul pezzo.
Insomma, in linea con la cifra stilistica dello spettacolo, è stato tutto gioiosamente malinconico (è stato un omaggio, divertito e vivissimo, ad un mondo che obiettivamente, e purtroppo, non c'è più, interventi musicali nostri compresi).
Ricordo a tutti che si replica sabato alla Fraterna di Viguzzolo.
Baci
E' stata una serata molto divertente, ed allora era venuta l'idea di "pubblicare" un po' di tracce..... Alla fine abbiamo optato per l'integrale, così, bello "sporco" e con tutti gli errori del caso.
si celebra il 25mo anniversario di una grande Associazione, con uno spettacolo divertentissimo, sotto la guida dell'ottima Emiliana Illiani e con una compagnia teatrale di gente che si diverte tanto da diventare bravissima
l'invito a fare qualche comparsata musicale era di quelli che non si devono, possono né vogliono rifiutare, ed alle prove ci si è pure divertiti parecchio
Per la milionesima volta, mi ero detto "boh, è finita".
E stiamo tranquilli che passa una settimana e magari me lo ridico di nuovo....
Ogni volta, da un po' d'anni a questa parte, una interruzione dei nostri piccoli concertini mi porta ad inutili quanto inevitabili riflessioni sui massimi sistemi.
Smettere di suonare....? Mai, solo quando sarò costretto a smettere anche tutto il resto.
Smettere di suonare in giro....? Beh, questa variante del programma ha elementi molto più complessi e discutibili.
I locali in crisi, la stanchezza del lavoro, un pubblico a volte che ti fa realmente chiedere "ma perché l'ho fatto...?" (per fortuna piuttosto raro), e una serie di botte di sfiga che aumentano, normalmente, in maniera direttamente proporzionale all'età... tutto indurrebbe a -detta in estrema sintesi- preferire il calore del divano. E, un par di volte a settimana e senza stress, il "calore" (virgolette d'obbligo: in una delle due sale prove fa un freddo bestiale) delle prove.
Ma poi capita di doverlo e volerlo fare, il live.
Primo perché ti cercano amici, per serate finalizzate a scopi benefici o ad altri allettanti progetti carichi di quel mellifluo e sognante futuro tipico delle cose musicali.
E non sai (ma in fondo non vuoi) dire di no.
E va a finire che dopo mesi di silenzio (ormai anche dall'ultima delle presentazioni springsteeniane acustiche) si torna due volte live in una settimana.
E torna quella bella sensazione (come direbbe Lucio, di leggera follia) del palco, degli applausi, dei coretti, delle birre, del casino che diventa progressivamente silenzio, fino a quello, assoluto, della sala prove in piena notte dove si mettono a riposare i ferri del mestiere, raggiunga col solito sigaro in bocca ed il solito Jarrett nella radio.
Insomma, bello. E finché si può, si fa.
Sotto, due estratti, uno del nuovo TDK80, tributo acustico al Decennio, che raccoglie brani che hanno attraversato i miei gruppi (Bourbons, Piciarle, Trio Quater) in quasi trent'anni, insieme ovviamente a nuovi pezzi, ed uno del "ritorno" in gran spolvero degli Hungry Hearts, col tiro a la partecipazione che dall'audio si percepiscono benissimo (eccome!).
Alcuni video del concerto al Dazibao, gentilmente e pazientemente ripresi dalla amica, fan, mentore e meravigliosa produttrice di splendidi vini Donatella Giannotti.