E' partito tutto come il mio solito gioco da testone.
Come quella sera invernale nella quale entrambi i gruppi mi bidonarono le prove, e allora le feci caparbiamente da solo, pagando pure la sala.
Qui è successa praticamente la medesima cosa: entrambi i gruppi non avevano voglia di registrare, neanche nel massimo stato di forma (un massimo relativo, ovviamente e come sempre: proporzionato alle nostre capacità...).
Gli HH perché "di registrazioni, anche buone, ne abbiamo fin troppe" e fare un disco anche "materialmente" vero non interessava.....; il Trio Quater non ho mai capito perché.....: pezzi e arrangiamenti erano più che originali, ed un secondo disco del TQ con formazione nuova avrebbe fatto molto molto piacere (da alcuni nostri amici era peraltro atteso...). Amen.....
Allora, profittanto dell'estate, del cambio di batterista negli HH e dei progetti (ancora tuttora nascenti) relativi alle altre formazioni, ho preso la solita decisione auto-autoritaria e testona: "bene: fallo da solo".
E da lì le tre session in studio da Saidu al suo piccolo eccelso mix&mastering (eterna gloria!), la pubblicazione, l'orrido pizzo della siae, l'attesa delle copie, ed un'aspettativa che non credevo (ogni post ed ogni anteprima aveva molte più visualizzazioni della nostra norma, già non trascurabile).
Ma il bello è venuto dopo, con il piccolo tour delle presentazioni (che oserei anticipare esser stata una prima tranche...: ne seguirà un'altra invernale), e la scoperta di un universo parallelo e finora sconosciuto.
Sì, perché le presentazioni dei libri (ne ho scritti tre, illo tempore) hanno un altro sapore, e purtroppo, spesso, un altro pubblico. Così come, dall'altra parte, il concerto col gruppo è altrettanto lontano...
La presentazione di libro più disco con suonata in compagnia, quasi si fosse intorno ad un tavolo nel dopocena, è tutt'altro.
E' una sensazione di partecipazione intima, complessa, molto molto diretta. L'assenza del filtro del palco crea davvero un'intimità che in 33 anni di musica live non avevo mai provato. Oserei dire che è una sensazione adulta, vera, superiore.
Anche tra i partecipanti ho avuto occasione di conoscere persone appassionate e soprattutto competenti, per le quali spendere una serata a parlare del Boss e cantare insieme le sue canzoni (o solo ascoltarle...: ho avuto un paio di platee silenziose ma attentissime ed assolutamente partecipanti...) è una gioia assoluta e senza filtri.
In privato soprattutto ho avuto apprezzamenti sul disco e sull'operazione in genere che mi hanno riempito di orgoglio (ed alcune quasi commosso: in particolare un mio ex compagno di note, caduto in uno stato di adorazione, ed uno sconosciuto americano che ha voluto la spedizione per portarselo in giro in auto per il Nebraska...: piccole cose che riempiono di felicità...).
L'apprezzamento maggiore però è stato dato dal pubblico e dagli inviti che sono arrivati, inaspettati, fino alla splendida serata di Alba (in un circolo culturale meraviglioso....: mai visti tanti bootlegs del Boss tutti insieme.....!) e alla comparsata televisiva (tanto surreale per noi quanto apprezzata da un sacco di gente).
Oh, intendiamoci: tutto quanto sopra raccontato va inteso in senso assolutamente relativo. Libro e disco sono opere di dilettanti scafati, appassionati ed anziani, e sono cose piccole.
Ma sono cose piccole che sono andate, e vanno bene, e ne siamo più che orgogliosi. Come chi fa un prodottino da piccola bottega e riesce a farlo girare ed apprezzare.
Non si chiede troppo, ed anzi....: si chiedeva poco e ci si aspettava molto meno....
Come già detto, nei primi mesi dell'inverno si aggiungeranno altre tappe del nostro piccolo tour delle presentazioni, e l'entusiasmo è tale che già si pensa a un sequel.....
baci
nel video di stampo romantico nostalgico, una traccia del disco e un montaggio di foto delle esperienze finora vissute con Via Emilia Shuffle.....
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