Malgrado le prospettive musicali diciamo "pubbliche" siano quelle che ho descritto nel post precedente, noi non ci arrendiamo.
Ma neanche un po'.
Il progetto italiano (che ora non ha né titolo né date di scadenza, ma ha solo la caratteristica di difendere con la spada la grande canzone italiana del secondo novecento...) continua. Assolutamente.
La finalizzazione probabile è la registrazione di un prodotto che serva quale ricordo sonoro e quale dono per gli amici che ci apprezzano e ci seguono con grande affezione virtuale e, quelle poche volte che capita, live.
Questo è il piccolo medley che facciamo già da un po' e che stiamo mettendo a punto, sempre sperimentando piccole cose nuove....
I momenti di "stanca" live portano a riflessioni.....
Riflessioni sulla propria età in combinato disposto col concetto di ruocchenrollo, riflessioni su come sono ridotti la musica ed i locali e, queste inedite, riflessioni su quanto interessa, davvero, la musica live alla gente.
Tutto nasce da più elementi: le date che scarseggiano oltre ogni logica e statistica, gli amici professionisti che in rete pubblicizzano molti meno eventi che solo un anno fa (fiiguriamoci prima...), e un clima di "scazzo" generale che attraversa un po' tutti gli animalassi chitarrosi da palcoscenico che conosco....
Ma c'è anche la ciliegina sulla torta: un amico che lavora in un locale (uno di quelli ove abbiamo suonato ben più di una volta), mi raccontava, giorni fa, che all'atto della prenotazione parecchie persone chiedono della musica dal vivo. Ma non per sapere se c'è, o chi c'è.......(rullo di tamburi)......: per sincerarsi che NON ci sia. Pena la prenotazione in altro locale ove venga rigorosamente garantito un silenzio, una radio d'immondizie preferibilmente italiche o, al meglio, una tivvù muta o poco più su un rassicurante bidone di solite facce.
In più proviamo a guardare facebook, luogo di indagine sociologica come nessun altro: sotto una certa età nessuno linka musica, o se lo fa linka cose di consumo di durata inferiore ad una sigaretta.
Insomma, doppia citazione: la musica è stanca, non ce la fa più, oppure, se preferiamo, la musica è finita e gli amici se ne vanno.....
Noi con la musica siamo cresciuti, della musica ci siamo nutriti e ci nutriamo quotidianamente. Sulla musica non trattiamo, e non tratto: sia come persona che come gruppi.
Se non ci saranno palchi, ci saranno cantine, verande, stanzette, garage, cene con amici della giusta generazione. Un'opera di resistenza da ribelli, da orgogliosa minoranza.
Con la curiosità di poter misurare la veridicità del teorema dei cicli della storia, ma con la certezza che nessun tentennamento alberga in noi poveri bluesman rocchettari e chitarrosi della Bassa (e d'altrove).....
Da dove vedi la forza della Banda?
La vedi quando suona bene in un'anonima prova nebbiosa di fine ottobre, senza alcun particolare motivo....(anzi, non sarebbero mancati i motivi di depressione....: concerti che saltano, organizzatori che hanno qualche difficoltà ad organizzare, ecc......)...
E invece la Banda c'è, nel suo settimanale ed incrollabile appuntamento alla Hungry House (anzi II: non sarà quasi l'ora di organizzare una cena coi fans eletti, duri e puri....??), e, inaspettatamente, ha tirato fuori una prova con grinta e libidine.
E, tra le altre cosine belle, è uscita la "The River" forse migliore di sempre (ovviamente mi riferisco a noi.....non a tutte le river suonate nel mondo...soprattutto da Lui.....).
Comunque, a volte, la soddisfazione "da cantina" è superiore a quella di parecchi concerti......