domenica 11 gennaio 2015

Hungry Hearts Inferno live: quel che ci voleva!



Il concerto all'Inferno di Dante è stato, semplicemente, quello che ci voleva.....
Locali che chiudono, che smettono di far suonare, che, in preda a comprensibilissimi drammi economici, propongono rimborsi ridicoli e disincentivanti (quando li propongono....) e, magari, c'è da prendere in esame anche l'ipotesi di qualcuno che non ha voglia (o non ha più voglia) del solito gruppo che fa la solita musica del Capo.....
Insomma, diciamolo chiaro: se il Branzello non si fosse inventato la Hungry House gli ultimi mesi sarebbero stati il trionfo della depressione.....

E uno inizia a pensare a tutti i lati positivi della "pensione" (forse un Musico va in congedo, più che in pensione.....)......: "ma sì, ho decine e decine di libri ancora da leggere, di film ancora da vedere"..., o, rimanendo nel campo....: "ho una vagonata di cose da provare e, volendo, registrare, da solo"....

Ma è inutile...: il palco è il palco, e quando tutto funziona, come l'altra sera all'Inferno, è una doppia libidine coi fiocchi che non ha un reale paragone con nulla....

Ma perché tutto funzioni non basta certo l'entusiasmo del gruppo lontano dai palchi da quasi quattro mesi.
Perché tutto funzioni l'alchimia è difficile, rara e bellissima: ci deve essere il gruppo in forma (lo eravamo, decisamente, e non son certo tenero -e non fischietto...- per le volte che non lo siamo....), un buon impianto ed un buon palco (decisamente i migliori della zona, senza discussione possibile), un tecnico del suono con capacità e buon gusto (Marco è bravissimo) e, soprattutto, un pubblico come si deve.

Una volta un vecchio Musico disse che il pubblico fa (almeno) metà concerto. Più invecchio più mi rendo conto di quanto sia vero.
Il pubblico guarda, ascolta il "prodotto" che viene proposto (e il nostro, come gli altri, è sostanzialmente sempre quello, più o meno dello stesso livello), e reagisce, secondo schemi piacevolmente misteriosi......
Molte possono essere le analisi del perché un concerto funziona ed uno no....ma nessuna potrà mai dirsi completamente esaustiva.

Questa la magia del live....: non saprai mai come andrà, ma dal palco lo senti, eccome se lo senti. Senti come rispondono, quanto e come capiscono, quanto stanno al gioco, quanto vorrebbero tirare avanti, e quanto indietro..... Insomma, la cosa più simile che viene in mente, per quanto banale possa essere il paragone, è fare del sesso.

In conclusione (oggi son verboso.....;) ) è stata una serata atomica, di quelle che si ricordano.
E c'è una prova oggettiva e bellissima....: per più d'un giorno FB s'è riempito di foto, filmati, commenti come mai era successo in tutti questi anni dell'avventura degli HH.....
Bello, proprio bello.

Baci, e grazie a tutti, quelli sotto e quelli sopra il palco.