sabato 27 settembre 2014

Montagnola e Hungry House, ed il fascino dell'esilio dorato....


Gli ultimi due appuntamenti "pubblici" hanno, appunto, avuto le virgolette.
Sì, perché la Montagnola è una sorta di "festa privata aperta al pubblico", dove si erige un periodico ed entusiasmante monumento al Vino ed alla Musica del Capo.
Alla Hungry House, con un manipolo di fidatissimi e adorati fans, abbiamo festeggiato il compleanno del Capo quasi fosse, come per noi è, il Natale (cenassa compresa).

Era inevitabile ragionarci sopra, e rendersi conto di quante cose sembra abbiano sempre più senso, a scapito di altre che sembrano averne sempre meno.
Non pretendo né che sia una sensazione condivisa, né -dunque, men che mai...- che sia oggettiva.
E non significa (diciamolo forte, a scanso di equivoci) aver deciso di "ritirarsi dalle scene".
Ma significa, con il massimo dell'onestà verso se stessi, rendersi conto che un contatto intimo, per pochi, giocoso, divertente e divertito, ha un senso assoluto che il locale, ormai, raramente ha.
Certo, capitano quelle serate che ti fanno ricredere, o sperare, ma la maggior parte di esse hanno un crescente sapore di "macosacazzocistoaffarequi?"......

Molte cose cambiano.
I locali stanno andando, molti, verso decisioni drastiche determinate da comprensibilissima disperazione, è l'età del "rocker" è istigatrice di riflessioni crescenti (teniamo conto che per noi è un hobby preso con assoluta serietà, ma pur sempre un hobby).
Ripeto: questo non vuol dire nulla di più di quello che vuol dire. Ma è onestà con se stessi ammettere che certe cose pare abbiano senso ed altre ne hanno tantissimo, ma piuttosto di rado.

Una cosa, come sempre è certa: la chitarra la si appenderà al chiodo (qualunque siano le decisioni e le onde che prenderò e prenderemo....) solo quando ci si trasferirà a Rinarolo (only 4 turtunèis).

Baci