Poi c'è stato il lockdown, e con questo i piccoli divertenti esperimenti di registrazione a distanza col blues brother Umbe (uno -finora...ma ne bolle un secondo...- con anche il nostro drummer funambolico Louis).
E visto che il lockdown è stato un periodo surreale, nel quale "salivano i blues" con una certa facilità, ecco nascere un'altra canzoncina, che ha preso subito, appunto, la forma del blues e non della canzone pura.
L'ho passata ad Umbe in un provinaccio registrato dal telefono. E' piaciuta, e il giovane mi ha detto "rifalla qualitativamente un po' meglio, che ci faccio qualche ricamino blues".
E così è stato.
Il brano è low fi, registrato, dal mio sofà, voce e chitarra, con un registratore zoom (che normalmente uso alle prove), e con le sovraincisioni (dal suo sofà), con il fedele e gratuitisssssimo audacity.
Insomma, roba casalinga.
Siamo dalle parti del lambrusco, non dell'amarone, sappiatelo.
Ma è un blues, ed il blues deve essere così.
Buon ascolto (possibilmente notturno e in cuffia).
Baci